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Bobbio e Val Trebbia candidati a Patrimonio UNESCO
Si fa ogni anno più vicino il sogno della Valtrebbia di salire sull'”arca di Noè” nata nel 1972 per custodire le bellezze del nostro pianeta, salvaguardandole per le generazioni future: la candidatura di Bobbio e della sua valle tra gli oltre mille siti della “World heritage list” la lista cioè dei luoghi simbolo patrimonio dell’Unesco, ha raggiunto la fase di “pre dossier”.
Le motivazioni della possibile candidatura, le analisi, i dati, gli elementi di forza, la storia sono contenuti infatti in un ricco volumetto presentato in anteprima nel salone d’onore di Palazzo Rota Pisaroni, in via Sant’Eufemia, nel mese di dicembre. Invitati dal Comitato promotore presieduto da Alberto Cappellini (presidente onorario è l’avvocato Umberto Fantigrossi), i principali rappresentanti delle istituzioni piacentine e non solo sono chiamati a fare pressing politico su Parigi per l’avvio della candidatura: il dossier, che ha bisogno per “volare” del sostegno unitario di tutta la “squadra Piacenza”, si è aperto ufficialmente alle riflessioni di sindaci, consiglieri regionali, parlamentari, storici e studiosi, in vista dell’elaborazione finale e dell’ultimo sprint. «La Valtrebbia è come un libro aperto che si concede al pellegrino – si legge nella premessa al documento -. L’autore principale di questo-paesaggio è l’acqua del fiume Trebbia che nel corso dei millenni ha scavato negli ammassi rocciosi costringendoli a scoprire i loro segreti, generando la cosiddetta “finestra tettonica di Bobbio”. La finestra rappresenta l’elemento di maggior rilevanza nella ricostruzione storica dell’Appennino, dal Cretaceo al post Miocene». L’analisi si sofferma sui “meandri di San Salvatore” e sulla vallata come “luogo dell’anima”, per la presenza di san Colombano. Viene ricordato lo scriptorium dove furono copiate e salvate oltre un quinto delle opere della classicità latina e greca. Nella biblioteca dell’abbazia di Bobbio, inoltre, si contavano 700 manoscritti, che ne fecero la più ricca dell’Occidente latino. «Bobbio è quindi un centro di eccellenza che ha fatto, per secoli, opera di civilizzazione», si legge ancora nel dossier (precisamente connotato come pre-dossier), in riferimento al borgo che è già inserito nei “Borghi più belli d’Italia” e “Bandiera Arancione” per il turismo. L’area risulta dunque caratterizzata, come spiegato ieri dal geologo Marchetti, da tutti gli elementi previsti nel VII e nell’VIII criterio di selezione definiti dal Comitato Unesco ai fini dell’inserimento nell’elenco dei beni di Patrimonio Mondiale: presentare cioè “fenomeni eccezionali o aree di eccezionale bellezza” e costituire una “testimonianza straordinaria” dei principali periodi dell’evoluzione della terra. L’alta Valtrebbia risponde anche ai requisiti del III criterio di selezione: con la sua abbazia, è infatti “testimonianza unica o eccezionale di una civiltà scomparsa o vivente”. Al salvataggio di “tutto il bello del mondo” non può dunque mancare la vallata della Trebbia.
Elisa Malacalza
(Articolo tratto dal N° 3 del 28/01/2016 del settimanale “La Trebbia”)
© Immagine Martino Frova
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Sirio ha scrittoPer la valle più bella del mondo il sogno si avvicina condividiamo questo articolo http://www.100kmdamilano.it/bobbio-e-val-trebbia
Ho messo il link all'articolo anche in homepage del sito, rubandoti una foto.
ciao
Massimo
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